ITALIA 2017, un posto “vario ed eventuale”, divertente per gli antropologi, formativo per psicologi e psichiatri. Per gli italiani è un posto da depredare oppure da cui sognano di scappare. A seconda.
Intanto la politica offre i consueti spettacoli arricchiti dallo psicodramma del nuovo partito padronale/aziendale, un tempo noto come Movimento 5 Stelle, oggi più che mai alla mercé delle tattiche suicide di Grillo e Casaleggio.
Peccato.
IL “PATUELLI FURIOSO”
Questo, per il calendario marziano, è l’anno del “segno dello scaricabarile”.
Neanche il tempo d’iniziare e subito il sipario si apre su un attore coi fiocchi, il signor Patuelli, presidente dell’Abi, l’associazione delle banche italiane, una delle tre scimmiette, insieme a Banca d’Italia e Consob, che non hanno visto né udito nulla in questi anni di prestiti ai soliti noti, mai restituiti.
Patuelli, ma guarda un po’, ora esige e pretende i nomi delle grandi aziende che hanno ricevuto finanziamenti e, cattivone, non li hanno restituiti. Vuole sapere chi sono i De Benedetti a caso, che sono stati salvati dalla bancarotta da banche compiacenti, che ora rischiano loro di andarci, in bancarotta.
Infatti, in quanto presidente dei banchieri, nulla sapeva di queste birbonate: ma come? Non era, il nostro sistema bancario, il più solido al mondo? Non erano, le sofferenze, dovute alla crisi che ha impedito ai piccoli imprenditori, agli artigiani, di onorare i prestiti?
Come? A loro hanno subito pignorato casa, macchinari e capannoni? E allora? Allora dopo tutto questo casino a sua insaputa, lui chiede i nomi che tutti sanno?
Mettiamola così, in un Paese in cui chi si dichiara anti-euro per anni agisce di conseguenza, lui sarebbe un uomo morto (a livello d’immagine s’intende), in Italia dove i grillini fanno un falò degli scritti del loro mentore Stiglitz per associarsi ai liberali europei (!) pro euro nell’arco di un paio di click, lui ha ancora un futuro.
Magari sarebbe opportuno evitare di mettere nella testa delle persone l’idea che se le banche se la passano male, la colpa è di chi ha chiesto i prestiti, perché invocare un’inchiesta per mendacio a carico degli imprenditori o pseudo imprenditori, che in questi anni hanno ricevuto vagonate di denaro senza adeguate garanzie, è come dare la colpa al pilota dopo un incidente aereo per aver chiesto l’autorizzazione al decollo alla torre di controllo che gli dà il nulla osta nonostante una bufera in corso.
Magari, caro Patuelli, sarebbe bene essere un pochino onesti e onestamente dire che, il crack di Mps, per esempio, è colpa di Mussari che per tanti anni è stato il vostro presidente e che per anni ha guidato Mps. Perché fatti e misfatti hanno nomi e cognomi e sono tutti interni alle banche. Prima degli imprenditori e prima della politica.
CHE RIDERE, QUESTO PD!
A proposito dei politici… È di ieri la notiza che il Pd, tanto per non essere da meno di Patuelli, chiede e ottiene, in accordo col resto della truppa, una commissione d’inchiesta sulle banche.
Ovvero, praticamente vuole indagare su se stesso, sui rapporti perversi che hanno intrattenuto a Siena con Mps per 50 anni.
Ma secondo voi, ci hanno preso per scemi? Ma secondo voi, con le elezioni alle porte, ve la figurate la commissione d’inchiesta, a guida Pd, che sciorina le malefatte della fantastica accoppiata banchieri-politici?
E IO PAGO
Intanto noi paghiamo: stanno partendo i risarcimenti ai “truffati” di Veneto Banca e Banco Popolare di Vicenza, gente che ha comprato azioni a 60 euro e si è ritrovata per le mani roba da 10 centesimi.
Non sembra anche a voi che qualcosa non torni? Non vi pare strano dover mettere i nostri soldi per rimborsare gente che ha fatto l’investimento più rschioso che esista, cioè comprare azioni, per di più di banche non quotate?
Se si va avanti così, un giorno spunterà qualcuno che, avendo messo i propri soldi in un fondo immobiliare, verrà a reclamare un risarcimento in caso di esito infausto.
Un giorno? In Italia detto fatto!
CI SI METTONO PURE LE POSTE
Non si fa in tempo ad arrabbiarsi per le banche venete, a smoccolare per Mps a ridere amaro per Banca Etruria, che, dove meno te lo aspetti, ti sbuca un nuovo casino.
Ecco che, al circolo sempre meno esclusivo dei “dilettanti allo sbaraglio”, si aggiunge Poste Italiane, che, tra il 2002 e il 2007 propongono ai risparmiatori l’adesione a quattro fondi immobiliari.
Si tratta dei fondi Invest Real Security (un nome un’idiozia), Obelisco, Europa Immobiliare 1 e Alpha e sapete come finisce? Finisce con una perdita secca dell’80% del capitale investito.
Come mai? Presto detto: la crisi ha segnato anche e sopratutto il settore immobiliare, con le quotazioni degli immobili che in Italia, dopo gli anni folli dell’ingresso nell’euro, hanno subìto un tracollo medio del 40%.
Questi fondi non potevano dunque che seguire a ruota i valori delle case, anche se fa specie notare come abbiano avuto prestazioni ancora peggiori, indice di una gestione non esattamente oculata.
Le Poste a questo punto hanno emesso un comunicato nel quale, tra le altre cose, si afferma che la volontà è quella di “avviare nel breve iniziative in favore dei clienti che hanno sottoscritto al tempo il fondo immobiliare Irs, scaduto il 31 dicembre 2016, con l’obiettivo di consolidare, ancora una volta, il rapporto storico che l’azienda ha con i cittadini, fondato sulla trasparenza, sulla fiducia e sull’affidabilità”.
Insomma, quel fondo dovrebbe essere rimborsato entro gennaio nella misura della quota di capitale mancante. Ma come quello, anche gli altri in scadenza, se dovessero chiudersi con pessime performance. Gli indennizzi dovrebbero costare fra 50 e 80 milioni di euro per il solo Irs. Gli altri scadranno rispettivamente quest’anno (Europa Immobiliare 1), 2018 (Obelisco) e 2030 (Alpha).
CONCLUSIONE
L’Italia è l’unico Paese al mondo dove si rimborsano le persone che fanno investimenti rischiosi in azioni.
In pratica per noi le regole di mercato valgono solo se ci si guadagna, altrimenti tutti a piangere e a invocare liste di colpevoli in cui i colpevoli sono rigorosamente gli altri e poi via con una bella commissione d’inchiesta.
Benvenuti nella versone comica di Pyong Yang. E mano al portafogli, cari concittadini!
[Massimo Scalas]