wonderland italy. E I TEDESCHI ALLORA?

Raggi, un curioso governo con i nipotini di alemanno
Raggi, un curioso governo con i nipotini di Alemanno

L’ITALIA, è in testa alla classifica mondiale degli analfabeti funzionali, uno su due non è in grado di comprendere un testo anche semplice e di capirne i nessi logici contenuti.

Siamo pieni di gente così, anche e soprattutto nei posti di potere. Di Maio, nell’ammettere che in effetti una mail, circa le indagini in corso sull’assessore Muraro, l’aveva ricevuta, dichiara che però non lo aveva capita. Appunto, tutto torna.

Ma lasciamo i 5 Stelle alle prese con i loro riti seppuku, meglio conosciuti in occidente con la parola harakiri e veniamo subito “a bomba” alle nostre slides.

FACCIAMONE ALTRE 5

 

Slide 16. Le parole
Slide 16. Le parole
 

Antislide 16. I fatti
Antislide 16. I fatti
 

Slide 17. Gli piace vincere facile
Slide 17. Gli piace vincere facile
 

antislide 17. Così, forse, si capisce meglio
Antislide 17. Così, forse, si capisce meglio
 

Slide 18. Sì, ma è merito della ripresa internazionale del 2015...
Slide 18. Sì, ma è merito della ripresa internazionale del 2015…
 

Antislide 18.
Antislide 18. Chiariamo bene
Slide 19. Vera
Slide 19. Vera

 

Senza parole
Senza parole
 

Slide 20. Vera
Slide 20. Vera
 

 

 

 

Come sopra

Come notate, in mezzo a tante imprecisioni, mancanze di riferimenti temporali, attribuzioni di meriti altrui, qualcosa di vero ce l’abbiamo. Per oggi basta slide. Passiamo ad altro.

IL SISTEMA BANCARIO MIGLIORE DEL MONDO

Il “gomblotto” degli speculatori amerikani
Il “gomblotto” degli speculatori amerikani

Oggi il nostro meraviglioso sistema bancario partorisce la comunicazione di Banca Popolare di Vicenza, relativa al risultato del primo semestre 2016.

Ricordiamo che la banca è stata ricapitalizzata dal Fondo Atlante per 1,5 miliardi, visto il fallimento dell’aumento di capitale tentato in borsa (nessuno se la filava).

Ebbene abbiamo uno strepitoso disavanzo da 795 milioni, con una nuova svalutazione dei crediti che si avviano a divenire nuove sofferenze. Questo nonostante la chiusura di 150 filiali.

Ci sono migliaia di lavoratori in esubero e nessuna possibilità di salvare quei posti di lavoro. Si vocifera ora di una fusione con Veneto Banca, ma non è che due debolezze fanno una forza, anzi.

Perché, allora, non cedere le banche ai fondi di private equity americani che si sono fatti avanti? Si tratta dei fondi Atlas, Baupost, Centerbridge e Warburg Pincus.

Come? Sono biechi speculatori? Ah, già… dimenticavo. Infatti siamo arrivati qui a causa della gestione avveduta e corretta dei disinteressati Zonin e Consoli.

CHI FA FA E CHI NON FA PARLA

Chiudiamo con la notizia del record storico del surplus commerciale della Germania: 280 miliardi pari al 9% del Pil tedesco.

Meno invidia e più concretezza, please!
Meno invidia e
più concretezza, please!

L’invidia, si sa, è una brutta bestia, perché, a differenza dell’ammirazione, che spinge all’emulazione, porta le persone a negare i meriti nei successi altrui e a cercare di distruggerli, annullarli trasformarli in oggetto di critica.

Succede quindi di ascoltare un inviperito Barisoni a Radio 24, da sempre ossessionato dai tedeschi, mentre afferma, che se Paesi come l’Italia sono a rischio di sforamento dei parametri deficit/pil stabiliti dal Fiscal Compact (ricordo che è quel patto sottoscritto anche dall’Italia, che vincola i Paesi dell’Ue a restare entro il 3% del rapporto deficit/pil e il 6% massimo di surplus commerciale verso gli altri Paesi Ue) la Germania col suo 9% infrange anch’essa i patti.

A parte che resta un mistero come la Germania dovrebbe ridurre il suo surplus: regalare le merci tedesche? Rinunciare a vendere all’estero? Fare harakiri? Regalare a noi i loro soldi? Investire i loro soldi in Italia facendo ponti e strade?

A parte questo, trattasi di verità parziale, in quanto volutamente si omette di dire che solo il 30% di questo surplus è nei confronti dell’area Ue, il resto è extra Ue e quindi, non infrangono nessuna regola.

Chiudiamo sulla Germania ricordando due cose:

  • che ieri hanno toccato il loro minimo storico di disoccupazione: 6,1%
  • che il loro pil trimestrale cresce meno delle attese, ma comunque allo 0,4%, tanto per ricordarlo a tutta quella massa di politici Pd, media amici e affini che l’altro giorno, di fronte alla conferma del nostro 0 spaccato hanno sùbito intonato la nenia “e i tedeschi allora?”

[Massimo Scalas]

[Fonti: Bundesbank, Sole 24 Ore, Twitter]

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