wonderland italy. I DISOCCUPATI VENGONO AL PETTINE

E se lo dice lui...
E se lo dice lui…

TUTTO TORNA, ogni volta che compiamo un’azione ci sono delle conseguenze.

La valutazione corretta dei possibili scenari è ciò che ci permette di limitare i rischi e massimizzare i profitti legati all’attività umana.

Basterebbe poco.

DOPO L’INPS ECCO L’ISTAT

Sono usciti i dati relativi a disoccupazione e inflazione:

  • tasso mensile disoccupazione di luglio: 11.4% rispetto a 11.6% di giugno
  • inflazione stipendi annuale a luglio: 0,6% rispetto a 0,7% precedente
  • inflazione stipendi mensile a luglio: 0% rispetto a +0,2% precedente
  • Ipc (indice prezzi al consumo) annuale ad Agosto: -0,1% come precedente
  • Ipc mensile ad agosto: 0,2% come precedente
«Ragazzi, a questo giro non so se sono più brutto io o i dati sull’occupazione...»
«Ragazzi, a questo giro non so se sono più brutto io o i dati sull’occupazione…»

Esaminando gli stipendi, si capisce subito che sono fermi, bloccati, immobili.

E infatti, niente aumento del potere d’acquisto vuol dire niente acquisti e di conseguenza Paese che,  come ancora una volta attesta lo Ipc, resta in deflazione.

LA VERITÀ “NASCOSTA”

DEL DATO SUI DISOCCUPATI

E veniamo alla disoccupazione. È calata dello 0,2%. Bene, che bello! Ma sarà vero?

Purtroppo no. Ecco la verità: a luglio sono stati persi 63mila posti di lavoro.

Com’è possibile? È possibile perché sono aumentati, e fortemente, quelli che o per sfiducia o per altri motivi non cercano più lavoro, cioè gli inattivi.

Ricordo che gli inattivi escono dalle statistiche riducendo, quindi, la base di calcolo.

Ecco spiegato il perché, in presenza di una perdita di 63mila occupati, la disoccupazione in percentuale cala.

E NON FINISCE QUI

Per comprendere a pieno come stiamo messi, vi metto qui una serie di grafici e dati estrapolati dal rapporto Istat.

Sono chiari e si commentano da soli:

63mila posti di lavoro in meno
63mila posti di lavoro in meno
Disoccupati [da www.lettera43.it]
Disoccupati [da www.lettera43.it]

Precari in aumento
Precari in aumento

Occupazione giovanile, un crollo verticale
Occupazione giovanile, un crollo verticale

Senza parole. 1
Senza parole. 1

Senza parole. 2
Senza parole. 2

Come vedete, aumentano gli inattivi, aumentano i tempi determinati e calano gli occupati in tutte le fasce d’età tranne che per gli ultra cinquantenni.

Senza parole versione Ocse
Senza parole versione Ocse

La disoccupazione giovanile esplode salendo di altri due punti al 39,2%.

Abbiamo il record di inattivi in Europa, la percentuale più bassa di occupati e la disoccupazione giovanile tra le più alte al secondo o terzo posto.

E questi pensano di risolvere il problema proponendo a chi è vicino alla pensione di andarsene prima facendo un mutuo in banca per pagarsi i contributi necessari…?

Chiudiamo con un documento Ocse sugli inattivi: qui non ci batte nessuno, siamo primi.

Domani penso di parlarvi di Mps. Cari obbligazionisti Mps, occhio alle vostre obbligazioni. Il mago Silvan ha in mente di trasformarle in azioni…

[Massimo Scalas]

[Fonti: Istat, Ocse]

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