wonderland italy. IL DEBITO CHE NON INTERESSA A NESSUNO

La Sen. Pd Valeria Fedeli, oggi alla Pubblica [d]Istruzione
La Sen. Pd Valeria Fedeli, oggi alla Pubblica [d]Istruzione. Alla fine ce l’ha fatta a sgovernare il Paese!
A RUOTA LIBERA

IL DEBITO PUBBLICO nuoce gravemente al portafoglio.

Fa male allo sviluppo, ai rapporti con gli altri Stati, alla reputazione e alla possibilità di accedere ai finanziamenti da parte dei mercati.

Evoluzione del debito pubblico italiano
Evoluzione del debito pubblico italiano

In 150 anni dall’unità, l’Italia ha presentato un pareggio di bilancio solo 2 volte. Ora però abbiamo il terzo debito rispetto al pil più alto del mondo dopo Giappone e Grecia.

Insomma, la sensibilità di noi italiani, popolo di grandi risparmiatori, tanto è alta per il debito privato tanto è bassa per il debito pubblico.

Non vi pare assurdo che un popolo di risparmiatori chieda ai politici di fare più debito?

In altre parti del mondo si ragiona diversamente: la parola debito in tedesco ha la stessa radice di colpa, Schuld.

Margareth Thatcher, interrogata sulla sua formazione economica, così rispose: “Le mie politiche non sono basate su teorie economiche, ma su principi con i quali io come milioni di persone siamo cresciuti: una paga onesta per una giornata onesta di lavoro, vivi secondo i tuoi mezzi, tieni da parte nel nido un uovo per i giorni di pioggia e paga puntualmente i tuoi conti”.

Una donna davvero come si deve
Una donna davvero come si deve

Onorare i debiti, mettere i conti in ordine e fare abbattere il debito, nei momenti favorevoli, paiono concetti da casalinga di un passato ormai morto.

In realtà è puro buonsenso ed è l’unica via da seguire se vogliamo garantire un futuro ai nostri figli.

Servono riforme strutturali per la crescita, certo, con contenimento della spesa pubblica e, soprattutto, utilizzare i risparmi per l’abbattimento del debito. E abbattere il cuneo fiscale.

Perché il lavoro in Italia costa tanto ma la produttività è ferma, cosa che non piace sentir dire dai sindacati ma assolutamente vera: facciamoci il segno della crose, ora all’istruzione abbiamo l’ennesimo ministro sindacalista.

Una che dimostra tutta la sua ignoranza con questo tweet (la poverina non sa che ogni anno il conto riparte da 0):

Valeria Fedeli. Un genio dell’economia
Valeria Fedeli, un genio dell’economia

Amen.

[Massimo Scalas]

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DIRETTORE IMPIETOSO…

MA QUESTA QUI, Massimo, ha sempre e solo pensato a una sola cosa: riscuotere quattrini sonanti per sé.

Era anche amica di Piero Giovannelli, ma alla fine, poiché la tallonava troppo da vicino, lo insolentì e se lo levò di torno.

Se non sbaglio – e vorrei sbagliarmi – deve essere una di Rifondazione. Lì, da Bertinotti in poi, sono abituati ai gilerini di cachemire.

Povera «buona scuola» a far caìccio, come dicono a Pistoia, capitale 2017 della cultura…

“Brunelli in aula…”, dice uno dei Carmina Burana.

e.b.

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ANTOLOGIA DELLE MENZOGNE

Vedi:

e http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/neo-ministra-dell-istruzione-ha-mentito-sua-laurea-valeria-fedeli-137600.htm

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5 thoughts on “wonderland italy. IL DEBITO CHE NON INTERESSA A NESSUNO

  1. Dopo avere letto e visto il filmato, posso dire una cosa a questa non piacente donnetta?
    Si? Compagnuccia, fai veramente pena!!!!!

  2. Ero rimasto indietro con la lettura di Linee Future e, come un bravo scolaretto, sto recuperando adesso, quando ormai siamo nel dopocena del 14/12.
    Sono un po’ sorpreso, ma anche gratificato, nel trovare il mio nome citato da Edoardo, con il quale mi complimento, per la considerazione che ha di me e per la sua memoria riguardo ai miei trascorsi (in realtà molto pochi) con la Valeria Fedeli; ma anche, mi complimento, per la sua garbata ironia che gli fa pensare ad un mio rapporto di amicizia (si fa per dire) con la suddetta Valeria.
    Ebbene: colgo allora l’occasione per confermare che, qualche anno fa, ebbi l’occasione di rivolgermi alla sig.ra Fedeli, allora consigliera regionale in Toscana, come ritengo sia diritto di ogni cittadino; aggiungo però che la pazienza della suddetta di esaurì molto presto e, visto che non aveva a che fare con un suddito acquiescente, ma con una persona che pretendeva di ragionare con la propria testa e quindi ardiva anche metterla in discussione, rispose in maniera alquanto spocchiosa, sbrigativa ed irritante. Tra l’altro, un fatto simile è avvenuto, per quanto mi riguarda, anche con Vannino Chiti.
    Per cui, se a qualcuno interessa conoscere anche la mia opinione, della sig.ra Valeria Fedeli ministro, ne avrei fatto volentieri a meno. E sono orgoglioso di avere votato NO al referendum anche in spregio alla medesima.
    Piero.

    1. Caro Piero, bravo!
      Ha ragione Massimo Scalas con questi sindacalisti del Menga. Fra l’altro hai visto? La ministra delle minestre vanta una laurea che non ha. “Brunelli in aula”, che io cito da qualche parte, forse in questo commento stesso, è un Carmen Buranum che dice che nelle aule ci sono i somari. Brunello nel Medioevo è nome del ciuco.
      La nostra è un’Italia di somari, di asini strafatti da una “buona scuola”, ma buona a far letame.
      O la scuola è selezione o è somaraio elevato a regime.
      Prima il Pci e oggi il Pd (Poltrone & Divani) ci hanno messo del loro: e guarda Renzi e la Boschi…
      Buona serata!
      eb
      PS – Hai parlato di Vannino Chiti…
      Quando passo dalla ex Breda ora Hitachi, sulla superstrada, mi si piglia male. Il nostro amico iniziò col regalare quel patrimonio a Bassolino per farlo finire in mani cipanghe.
      Una volta era sempre a rimessa e ora rende…?
      O come farà? Me lo dici?

  3. Caro Edoardo,
    io non sono certo un esperto economico-finanziario e, forse, da solo, non mi sarei posto il problema della Breda che perdeva e della Hitachi che non perde più. Ma, un pochino perché mi hai di fatto messo la risposta su un piatto d’argento, un altro pochino perché ho un parente che lavora lì ed ogni tanto ci parlo, la risposta diventa semplice; adesso, la struttura Hitachi si è alleggerita, ci sono visioni produttive un po’ più lungimiranti ed un po’ meno sindacalismo parassitario ed autoreferenziale, e le cose, inevitabilmente, vanno meglio.
    Tra l’altro, mi viene in soccorso il fatto di avere lavorato per ventidue anni in Regione. Lì non è avvenuto, per motivi facilmente intuibili, quanto avvenuto in Hitachi; i sindacalisti nullafacenti sono ancora tutti al loro posto, con le loro brave Posizioni Organizzative elargite ad arte, nessuno che ne controlla la produttività… e Pantalone paga. Finché dura!
    E, se la cosa ti consola, la Toscana è quasi una regione virtuosa. Se dovessi iniziare a parlare di Lazio, Campania, Sicilia soprattutto, “mi piglia male” lo dico io; allora, meglio pensare ad altro, per ora. Se non ci si dovesse risentire o vedere, Buon Natale! (Anche se so bene che per te, questa è materia un po’ estranea.)
    Piero

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