wonderland Italy. LA FINE DEL MONDO E IL PAESE DELLE MERAVIGLIE

L’Ecuador dei grillini

5 STELLE. Nonostante lo stato confusionale che fa tanto divertire i romani, potrebbero trovarsi a dover governare questo Paese in un futuro non troppo lontano.

Come dico sempre li ho votati, nonostante sia evidente che in fatto di economia sono un’armata Brancaleone. Ma ci sono dei limiti, che è bene non varcare. A meno che non si abiti in Ecuador.

IL PAESE DELLE MERAVIGLIE

Ecco allora un didascalico (alla Lotito) “tributo” con il quale Beppe Grillo e Di Stefano, in preda all’estasi o alla droga (fate voi), danno un sontuoso “endorsement” (come si dice a Frascati) a Rafael Correa, “eroico” presidente dell’Equador.

I buoni e i cattivi secondo Grillo

Se il buon giorno si vede dal mattino prepariamoci. Andremo a sbattere, ma ci divertiremo: “Vogliamo esprimerLe con viva sincerità la vicinanza della nostra forza politica che, per molti aspetti, prende spunto proprio dalla “Revolucion Ciudadana” e dai principi della democrazia partecipativa oggi in vigore in Ecuador”.

Segue immediata celebrazione del piccolo Davide che solo contro tutti salva il popolo dalla fame:

“Quando divenne Presidente, Lei ereditò un Paese in macerie per il debito estero e nel 2006 decise di non continuare ad uccidere la sua popolazione, considerando persone non grate i rappresentanti della Banca Mondiale e del Fmi; imponendo poi un audit sul debito che ne certificò l’immoralità e le irregolarità manifeste da parte degli istituti finanziari nord-americani ed europei”.

Tutta colpa di John Wayne

Ne consegue la minacciosa promessa rivolta a tutti noi e a tutti loro, ma anche essi:

“Quando noi andremo al Governo prenderemo a modello queste Sue parole nei futuri rapporti con la Troika europea e del Fmi: Abbiamo degli obblighi nazionali urgenti. E noi poniamo gli obblighi nazionali prima degli obblighi internazionali.

Al momento giusto se potremo li rispetteremo, ma la nostra priorità è molto chiara: prima la vita e dopo il debito. La burocrazia internazionale corrotta e incompetente dovrà rispettare il nostro paese.”

E ancora “Con la sua presidenza, l’Ecuador è tornato ad essere uno Stato sovrano, non più dipendente dai massacri sociali prodotti dalle “rigorose condizionalità” del Fondo Monetario Internazionale. Presto lo sarà anche l’Italia. Seguiamo con vivo interesse, inoltre, anche il referendum da Lei indetto il 19 febbraio per impedire che pubblici ufficiali o candidati a cariche elettive possano avere società o conti in paradisi fiscali. Una scelta giusta che potrebbe essere seguita da tanti Paesi in futuro”.

L’ambiente devastato nell’Ecuador di Correa

Il tutto per una mirabile conclusione che pare tratta da Brave Heart: “Infine, è per noi importante ribadirLe che lo sforzo che sta compiendo nella costruzione di un nuovo mondo multipolare in rispetto della sovranità, dell’autodeterminazione dei popoli e per un modello di globalizzazione più equa è anche il nostro sforzo.

“Non si arrenda. La stampa internazionale continuerà ad attaccare Lei, come attacca noi in modo infame ogni giorno, ma è proprio il segno più tangibile che la strada intrapresa è proprio quella giusta”.

Ok, fino a qui le favole grilline, condite da un po’ di Che Guevara, un po’ di Allende e un po’ di Chavez.

Ma veniamo al nostro Universo, Via Lattea, Sistema solare, pianeta Terra, Italy…domani saprete come si sta davvero alla fine del mondo

[Massimo Scalas  – 1 Continua]

[Fonti: Blog delle Stelle, Wto, Mario Seminerio]

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