wonderland italy. “MI DEFLATO” MA NON MI SPEZZO

Chiedo venia… Non ci ho capito niente… Mai!

MA GUARDA i casi della vita! Uno passa gli anni migliori a spiegare quanti danni ha fatto Renzi (coi numeri, mica con le opinioni…) e poi ti arriva l’Istat a rovinare tutte le tue maldicenze false e tendenziose. “L’hai visto o no il dato del Pil scemo di uno Scalas?” Io l’ho visto ma…

IL GIOCHINO DEL DEFLATORE

Oggi l’Istat ha pubblicato la revisione del Pil trimestrale del primo trimestre e del tendenziale annuale per l’Italia: miracolo. I pani e i pesci si sono moltiplicati e naturalmente via col circo e con la grancassa mediatica.

Il dato trimestrale, che nel preliminare di maggio era di un misero +0,2% è balzato magicamente al + 0,4% e il dato annuale è passato da un +0,8% ad un +1,2%. Quindi aumenti che sono pari a un +100% e un +50% rispettivamente e niente poco di meno!

Avete capito? Più vi svuotano le tasche, più il Pil sale…

E se vi dicessi che è tutto merito del deflatore del Pil? Ma cos’è questo coso?

DICESI DEFLATORE

Proviamo a spiegare: il Pil reale, si ottiene sottraendo al Pil nominale (una specie di Pil lordo) il deflatore del Pil. Quest’ultimo misura il livello dei prezzi di tutti i beni e i servizi prodotti nell’economia. Attenzione, non è l’inflazione, che riguarda solo i prezzi al consumo, ma una grandezza più ampia, che comprende tutto ciò che viene prodotto e non necessariamente venduto al dettaglio: cioè comprende beni e servizi acquistati da imprese e Stato ma non dal consumatore finale e quindi non viene rilevato dall’indice dei prezzi al consumo.

In parole poverissime, se i prezzi salgono, il Pil sale, ma questo, come è facile intuire, non vuol dire che la e le aziende comprano di più, ma solo che pagano di più le stesse cose (Esempio: se la benzina passa da 1.4 euro al litro a 1.5 euro al litro a parità di consumi, il Pil sale).

LA PARTE CHE L’ISTAT SPIEGA
E NON COMPARE SUI GIORNALI

Questo per dirvi che di quanto pubblicato dall’Istat, media e politici (del Pd) hanno, come sempre strombazzato ciò che fa comodo ai soliti noti: infatti se andiamo a vedere di quanto è variato il pil, scorporandolo dalle voci del deflatore (ovvero otteniamo le variazioni reali del Pil) vediamo che l’Istat scrive: «Rispetto al trimestre precedente, il Pil ai prezzi correnti, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è diminuito dello 0,1%, il deflatore del Pil è diminuito dello 0,6%. Il deflatore della spesa delle famiglie residenti è cresciuto dello 0,7%, mentre quello degli investimenti fissi lordi è diminuito dell’1,6%. Il deflatore delle importazioni è aumentato del 2,1% e quello delle esportazioni dell’1,0%».

Ci basterebbe che la smetteste con le prese in giro… per ora

Sorpresona! Il Pil nominale è diminuito dello 0,1% nel primo trimestre. Eppure per tutto il giorno è stato una corsa a salire sul carro di quelli del “Pil che fa il botto!”

E leggete cosa scrive l’Istat sul tendenziale annuale: «In termini tendenziali, il Pil ai prezzi correnti, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è aumentato dello 0,7%, il deflatore del Pil è diminuito dello 0,5%. Il deflatore della spesa delle famiglie residenti è aumentato dell’1,1%, mentre quello degli investimenti fissi lordi è diminuito dello 0,1%. Il deflatore delle importazioni è aumentato del 3,7% e quello delle esportazioni del 2,3%»

Quindi il Pil annuale nominale varia di un +0,7% (per capirci la Spagna fa un +3,5%)

CONCLUSIONE

Il Pil reale cresce quindi solo grazie a deflattori negativi, il che non ci permette di beneficiarne in termini di riduzione del debito, che resta insostenibile e in aumento. Restate vigili e non fatevi infinocchiare. Le elezioni si avvicinano e da qui in avanti sarà tutto un lancio di cazzate e brioches.

[Massimo Scalas]
[Fonte: Istat]

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