CON QUALE RAZZA di criteri si assegnano ogni anno i Nobel? Possibile che nemmeno quest’anno ce ne tocchi uno? Eppure un nome ci sarebbe…
IL MOTO PERPETUO DI RENZI
Infatti abbiamo qui, proprio sotto i nostri occhi, un genio assoluto; uno che è arrivato dove altri hanno solo sognato di giungere.
Generazioni intere di scienziati ci hanno provato, ma solo uno è riuscito a capire e applicare fino in fondo il meccanismo del moto perpetuo.
Questa persona è il “fisico di Rignano”. Nei giorni scorsi abbiamo dato un’occhiata al Def e, galleggiando sul mare di Chanel n. 5 (l’ottimismo è il profumo della vita, diceva Tonino Guerra per reclamizzare un paio di lavatrici di un noto negozio di elettrodomestici) abbiamo visto una cosa curiosa: il governo stima, per il 2017, un Pil dell’1% più alto rispetto al 2016.
Abbiamo già riso di questo e, con un paio di giorni di ritardo, ci hanno riso su anche da Bankitalia e in Parlamento, mentre a Bruxelles ridono un po’ meno.
Ma analizzando bene le singole componenti del Pil, viene fuori che non c’è proprio niente da ridere: Renzi è un genio. Ha scoperto il moto perpetuo applicato al Pil.
Infatti veniamo a scoprire che di questo 1%, ben 3 decimali (0,3%) derivano dal seguente postulato: poiché non siamo riusciti come da accordi europei ad abbassare il rapporto deficit/pil all’1,8% (anzi siamo al 2,4%) dovrebbero scattare in automatico le clasuole di salvaguardia per arrivare a rispettare il target fissato. Queste clausole sono tagli lineari alla spesa e sopratutto un aumento dell’Iva.
Ora, popolo, apri le orecchie: io Renzi, genio senza pari, so che siete depressi e non spendete, quindi vi annuncio che nel 2017 non scatteranno le clausole di cui sopra e dunque nemmeno l’aumento dell’Iva.
Quindi voi, esultate e, sgravati da questo orrendo pensiero, spensieratamente spendete i soldi che io vi avrei preso, ma che non prendo, perchè l’Iva non aumenta. E vai con l’assalto degli outlet!
Meraviglioso! Uno 0,3% in più di Pil senza fare niente: basta paventare un aumento della tassa sui consumi a inizio anno, far seguire un annuncio, verso fine anno che detto aumento non ci sarà e così, per l’anno successivo, ti assicuri un Pil più alto, perché la gente, al colmo della gioia assalta i negozi facendo a botte per un paio di mutande nuove.
E, ragazzi, questo giochetto lo possiamo ripetere ogni anno e per sempre!
Ma sarà per questo che da Francoforte (sede Bce) gli è scappato che è allo studio un clamoroso termine del Qe?
Occhio, perché alla sola indiscrezione lo spread Btp/Bund è salito a quasi 150; e se Draghi non smentisce di persona, può essere che qualcosa bolla davvero in pentola: sarebbe una clamorosa (ma per noi non troppo, visto che ne abbiamo parlato tempo fa) retromarcia, che ha un suo perché.
I governi si sono cullati nel Qe (debito nazionale) e non hanno fatto un tubo. Quindi serve un bel calcio nel culo per dare la sveglia.
ECCO COME STANNO
LE COSE QUESTO MESE
E allora tanto per ribadire che siamo in mano a gente che ormai, per disperazione, diffonde previsioni spacciandole per dati, oppure pubblica dati incompleti omettendo quelli che non piacciono, oppure obbliga l’Istat a ridicole revisioni ex post, noi pubblichiamo quelli veri rilasciati in questi giorni.
Ve ne diamo uno in attesa di rimettere insieme i pezzi per il fine settimana:
- Deficit pubblico del secondo trimestre: +0,2%, che segue il +4,6% del primo trimestre
Così è se vi pare: e se non vi pare, beccatevi il moto perpetuo di Renzi!
[Massimo Scalas]