wonderland planet. ATTENTI AL RISVEGLIO, SUPERTRUMP. 4

Nel dubbio meglio non fidarsi…

ABBIAMO ACCENNATO all’incrocio pericoloso tra politica monetaria della Fed (Banca Centrale Americana) e presidenza Trump.

I tassi d’interesse dopo anni di Qe sono comunque bassi, l’economia ora tira quasi a regime e si va verso la piena occupazione, l’inflazione è già sopra il 2% e d è probabile che da qui in poi si assista a una crescita dei salari che andranno ad impattare su di essa facendola ulteriormente crescere.

Quindi è probabile che Janet Yellen sia costretta a intervenire con più rialzi dei tassi quest’anno.

Come dicevamo, questo rappresenta un grosso rischio per Trump, che non intende vedere vanificati i suoi sforzi a causa di questa politica della Fed: infatti un rialzo dei tassi significa dollaro sempre più forte (e già ora è fortissimo) e quindi difficoltà per le esportazioni.

D’altro canto la Yellen non ha molte alternative se vuole tenere l’inflazione sotto controllo. La riforma fiscale non sembra così dietro l’angolo e quando i mercati prenderanno coscienza di tutte queste cose, vedrete che assisteremo a una bella picchiata correttiva, quanto mai necessaria per una finanza che si sta nuovamente gonfiando dentro a una bolla bella grossa.

E SE FOSSE VERO?

Come abbiamo scritto in precedenza c’è poi la questione dei commerci internazionali e delle restrizioni all’immigrazione: i mercati al momento stanno sottovalutando la questione e molti ritengono che alla fine tutto si riduca a una serie di spacconate di Trump.

Alla fine tutto verrà ricondotto in sede negoziale e si troveranno gli accordi per evitare il protezionismo economico che si tradurrebbe in una riduzione dei commerci. E se invece Trump facesse sul serio?

UN PRESIDENTE ANTICONVENZIONALE

In effetti pare non essere preso sul serio il tasso di imprevedibilità e di antincovenzionalità di Trump, che viene visto come fosse un presidente convenzionale, quando è chiaro che non lo è.

Compagno Trump…!

Per esempio, se andiamo a leggere un altro passo della sua conferenza stampa post intervento al congresso, possiamo testualmente leggere, a proposito di avvenimenti che potrebbero mandare nuovamente in recessione l’economia, le seguenti parole: “Io non devo dire quello che sto per fare in Corea del Nord e non devo dirvi cosa ho intenzione di fare in Iran.

“Tu sai perché? Perché loro non dovrebbero sapere. E alla fine, vi stancherete di fare queste domande.Quindi, se mi chiedete che cosa sto andando a fare con quella nave, la nave russa, a titolo di esempio, non ho intenzione di dirvelo”.

Ora, capite bene che su questioni che mettono in discussione la pace con potenze come la Russia, un discorso del genere dovrebbe porre dubbi a chi investe, ma i mercati preferiscono non porseli.

CONCLUSIONE

E questo è il rischio più grosso che vedo nel prossimo futuro: compito di chi lavora sui mercati finanziari non è quello d’infatuarsi di un presidente, né di farsi trascinare da entusiasmi o avidità, ma è quello di analizzare freddamente tutta la realtà che può influenzare i rendimenti degli investimenti che i clienti affidano loro. In questo momento mi pare che da questo punto di vista non ci siamo proprio.

Attenti al risveglio: molti si faranno male.

[Massimo Scalas – Fine]

[Fonti: Investing.com, New York Stock Exchange, Vox.com]

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