wonderland planet. BREXIT, TOPPATA GALATTICA. 3

Inglesi, fuori dai piedi!
Inglesi, fuori dai piedi!

LE CONSEGUENZE PER L’UE

FINO A ORA abbiamo cercato di chiarirci i motivi della Brexit e le conseguenze per Londra, ora non ci resta da fare altro che capire quali saranno le conseguenze per noi, che dentro l’Ue ci restiamo.

CI ACCONTENTEREMMO

DEL BUON SENSO…

In Europa aleggiano vecchi fantasmi, cose del secolo scorso, che nessun sano di mente dovrebbe rimpiangere.

Una finestra di pace e prosperità mai vista, si è aperta con la fine della seconda guerra mondiale: in 40 anni siamo passati dai forni crematori di Mauthausen a Erasmus, dalla morte per fame e malattia, al cappuccio al bar e alle discussioni all’ultimo sangue su Balotelli e similari.

Ma a quanto pare siamo così presi dall’oggi, che il nostro cervellino da gallinelle non riesce non solo a concepire un futuro che esondi le 36 ore successive al presente, un qualcosa per cui valga la pena sacrificare un’oretta su facebook (eh, lo so cari lettori, è dura stare un’oretta con lo smartphone muto… occorre una capacità di tener duro soffrendo assai: e infatti Massimo Baldi non ce la fa…), ma nemmeno ci si ricorda cosa è successo ieri, figuriamoci 70 anni fa.

Dresda rasa al suolo nel 1945
Dresda rasa al suolo nel 1945

Questo non riguarda solo noi, gente comune, ma anche i nostri politici, tra i quali non esistono statisti: gli ultimi sono stati la Thatcher, Reagan e Papa Woityla.

Ed è cosa assai dubbia che ce ne siano di dotati di buon senso.

Basterebbe questo per capire come va affrontata la Brexit.

Senza fretta, senza intenti punitivi e rinegoziando i trattati.

Il tutto in modo tale da non interrompere i flussi commerciali, culturali e politici consolidati.

RICORDIAMOCI CHE È

UNA POTENZA NUCLEARE

Ma l’aria che tira non è salubre: l’Inghilterra ha sempre avuto un approccio, verso l’Ue, che i nostri moralisti dell’ultima ora disprezzano, ma che secondo me era e resta la miglior soluzione per un Ue al servizio della gente.

Un approccio pragmatico e di tipo contrattuale, in cui le cose si discutono e si fanno se ogni parte in causa ci guadagna, al fine di aumentare la ricchezza e garantire stabilità economica, politica e sociale all’area.

Tale punto di vista è stato per decenni l’unico argine all’altro approccio, fatto di “grandi ideali” di “visioni” (mistiche) ovvero, come si vede, di colossali prese per il culo fatte da persone che con le favole del siamo tutti fratelli ci hanno palesemente imbottiti di slogan irrealistici, financo demenziali, che si sono risolti in un distacco dell’élite dalla popolazione che ora mostra i tipici segnali da crisi di rigetto.

3 (ridimensionato)Per questo ora ci sono idioti come Juncker che sono oltremodo felici che l’unico baluardo alla loro deriva fantastica (intesa come creatrice di mondi paralleli destinati a non incontrarsi mai: il loro e il nostro) se ne sia andato, e non contenti lo vorrebbero punire.

D’altro canto, per fortuna, sembra esserci ancora qualcuno, come Schauble (per una volta spezzo un cono alla crema a suo favore… sapete com’è… scrivo dalla spiaggia…) e, anche se mi costa dirlo, anche il nostro Superman di Rignano alias Renzi, che invece auspicano una soluzione negoziata e conveniente per tutti.

Perché non scordiamoci che la Gran Bretagna è un membro permanente dell’Onu con diritto di veto, che ha il migliore esercito europeo, che è una potenza nucleare. In definitiva anche un bello scudo per noi, che siamo stati liberati da loro e dagli americani nel 1945 e che non riusciamo a metterci d’accordo nemmeno sulla sorveglianza delle frontiere.

MA QUALCUNO PENSA DI ABBUFFARSI

Ma si sa, la boria è tanta e l’appetito pure: e in questo i francesi non sono secondi a nessuno, se è vero, come è vero, che fecero fuori Gheddafi per sottrarre i pozzi di petrolio all’Eni e perché Sarkozy pensava, così, di vincere le elezioni (ma quanti idioti ci sono in giro!).

L’unico mangione che ci piace

Capita così che sia già iniziata la corsa a spartirsi le attività della City e non sono briciole: infatti i soli scambi del London Stock Exchange, la borsa londinese, denominati in euro valgono 2mila miliardi di dollari al giorno e la Bce vorrebbe riportarli sul Vecchio Continente. Il boccone è grosso, ma difficile da ingoiare, vista la globalizzazione dei mercati e dei movimenti.

MAGGIORE INTEGRAZIONE, ANZI NO

A questo punto per chiunque si illudesse che si va verso una maggiore integrazione europea, dovrebbe essere subito chiaro che, con certi appetiti, sarà un miracolo restare insieme salvando le apparenze.

Però penso che almeno una maggiore trasparenza possiamo pretenderla dalle istituzioni europee: se dobbiamo ingoiarci un’inutile Mogherini, smettetela con le favole e dateci la possibilità di sapere come stanno davvero le cose.

IL PERICOLO PIÙ GRANDE

La tempesta dei cambi
La tempesta dei cambi

L’ultima questione è la più importante: l’enorme pericolo della Brexit ora sono i cambi.

Infatti le banche centrali stanno cercando di coordinarsi, visto che non lo fanno i politici, per evitare un disastro planetario che si potrebbe realizzare se accadesse che:

  • la sterlina va giù ancora e scende prima a 1,2 sul dollaro e poi verso la parità
  • l’euro va alla parità col dollaro
  • il dollaro si rafforza su tutte le valute, soprattutto su quelle emergenti
  • la Cina, a questo punto, come già sta avvenendo, svaluta lo yuan

Ora, poiché il 40% dei debiti pubblici e privati mondiale, è denominato in dollari e per le nazioni emergenti si arriva anche all’80%, è chiarissimo che una situazione del genere porterebbe i debiti delle nazioni emergenti (che a dire il vero ora emergono poco o nulla) a divenire insolvibili, ovvero alla bancarotta, con effetto domino di difficile quantificazione.

Insomma il mondo conoscerebbe una nuova pesantissima recessione.

CONCLUSIONE

Finiamo tornando all’inizio, ai motivi della Brexit: punire un politico, paura degli immigrati e insofferenza per le leggi europee. Peccato che anche questi non sono motivi, ma conseguenze.

5 non sono neri, non arrivano su barconi, di questi non frega niente a nessuno perché sono italiani (ridimensionato)
Non sono neri, non arrivano su barconi: di loro non frega niente a nessuno perché sono italiani

Ci sono infatti motivi di fondo ancora più importanti, importanti perché riguardano indistintamente tutti gli europei e sono la causa prima e ultima del disamore della gente per la classe politica di Bruxelles: la correttezza politica della pseudo-sinistra europea, che domina la scena europea nelle sue varianti (i popolari e i socialisti) da almeno 40 anni.

Il politicamente corretto ha impedito di fare qualsiasi discorso e ragionamento economico e non, da adulti, su molte questioni: o sei favorevole in tutto e per tutto all’immigrazione indiscriminata o sei razzista e xenofobo, mentre le Boldrini europee si sono mostrate del tutto o quasi indifferenti ai problemi delle famiglie “native” europee.

Ricordo che solo in Italia ci sono 1 milione di bambini italiani che vivono sotto la soglia della povertà, ma questo dato viene rigettato dai politici e anche da moltissime persone, che invece si battono come leoni per i diritti di un Moustafà o di un Alì.

Eppure non ci vuole molto a capire che persone, che fanno fatica a mettere insieme il pranzo con la cena, non possono sentirsi molto coinvolte dalla lotta per i diritti dei transessuali e i matrimoni gay.

6 quando la smetteranno di prenderci per il culo Andate a lavorare se lo sapete fare
Quando la smetteranno di prenderci per il culo? Vadano a lavorare se lo sanno fare!

Le città si stanno ingrandendo e diventano cosmopolite, ma la provincia fatta di gente che non è abituata ai sushi bar e che, a torto o ragione, vive la propria vita in un circolo chiuso fatto di amicizie consolidate quasi a livello di clan, ha ancora una voce importante nelle faccende elettorali e non la si può liquidare ricoprendola di giudizi sprezzanti come fanno certi salotti buoni.

La lotta dei lavoratori per ottenere migliori salari e migliori condizioni di vita all’interno delle aziende è stata tradita in primis dai sindacati, ormai enti burocratici e sclerotizzati che esistono per auto alimentarsi e fiancheggiare il legislatore nella furia regolamentatrice che caratterizza questi anni, e che ha avuto come assillo (anche giusto) un tema come quello ambientale per esempio.

Ma al minatore del Sulcis (Sardegna), mal pagato e che rischia ogni giorno la disoccupazione, non interessa sostenere un politico che si preoccupa solo della qualità dell’aria di Milano o Parigi: ecco perché gli ambientalisti europei hanno sempre meno seguito.

I mercati finanziari, hanno sostituito, agli occhi della gente, la vecchia impresa senza però la temperanza data dalla protezione sociale che quest’ultima era costretta a dare dalle leggi: si è creato così un dualismo pericoloso, pericoloso perché oggi nessuna azienda coi soli profitti commerciali, stante la tassazione da rapina dei vari governi, è in grado di competere e innovare i prodotti.

Il denaro non dorme mai… se ne hai
Il denaro non dorme mai (se ne hai)…

Occorre cercare i capitali dove ci sono, ovvero nelle borse. Ma se non ci sarà un ritorno all’attenzione per i bisogni della gente, che sono poi anche i clienti delle aziende stesse, questo scollamento continuerà sino al punto di rottura.

La faglia sismica si trova a Wall Street.

La diffidenza verso i politici è al culmine e la speranza di un cambiamento dall’interno è praticamente morta: questa è la sfida più pericolosa.

Carney: «Ma che diavolo avete fatto?»
Carney: «Ma che diavolo avete fatto?»

Dopo questa classe politica può arrivare il mago Otelma oppure un reale cambiamento.

Il passato non mi rende ottimista: 2000 anni fa ci fu un referendum, il popolo fu chiamato a scegliere tra Barabba e Gesù. Sappiamo tutti come è andata a finire, ma forse da lì è iniziato tutto.

Vi lascio con la foto del povero Carney già postata in settimana sulle Brexit news.

[Massimo Scalas – Fine]

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