wonderland planet. E LORO TORNERANNO A PASCOLARE CAMMELLI? 2

Tesla 3: e siamo solo all’inizio
Tesla 3: e siamo solo all’inizio…

ABBIAMO VISTO cosa sta accadendo nel mondo della produzione di energia. Gli impianti fotovoltaici stanno diventando sempre più efficenti e il prezzo alla produzione raggiungerà presto il break even (punto di pareggio) con il petrolio. Ma c’è un tassello fondamentale che deve andare al suo posto per dare il colpo finale.

LA SECONDA GAMBA

La seconda gamba che consentirà al solare di prendere il sopravvento, è la rivoluzione in atto nel settore dei trasporti: le maggiori case automobilistiche sono ormai entrate nel vivo di una guerra tecnologica per fornire auto ibride o completamente elettriche alle persone.

In prima fila Toyota, che ormai offre auto ibride in tutta la gamma e sopratutto Tesla, che ha lanciato da poco il suo nuovo modello elettrico Tesla 3, dove per la prima volta entra nel settore dell’auto di massa, con una vettura dalle prestazioni paragonabbili a quelle di un’auto a benzina.

Va da 0 a 100 in 6 secondi e ha un’autonomia di 350 km. In 3 giorni ne sono state ordinate 400mila. Risulta quindi chiaro che non siamo più all’anno zero e che la strada commerciale per l’elettrico di massa è aperta: la Tesla 3 costerà all’inizio 35.000 dollari, ma il prezzo dovrebbe poi scendere con il progredire delle vendite.

Ma non c’è solo Tesla: il miliardario cinese Jia Yueting sta intensificando il lavoro per produrre una propria auto elettrica, così come Apple dal 2019. Attraverso la sua holding Alphabet, Google si accinge a unirsi al gioco con una propria auto autoguidata.

Google car autoguidata, il futuro?

E infine abbiamo il colosso delle spedizioni internazionali Fed-Ex che sta sviluppando progetti analoghi sui veicoli commerciali. Tutto questo promette di abbattere definitivamente il consumo da fonti fossili.

IL SOLE, UNA FONTE IMMENSA NON ANCORA SFRUTTATA

In Olanda usa anche così
In Olanda usa anche così

Per capire fino in fondo quanto sta per accadere, dobbiamo pensare che gli esseri umani utilizzano, nel complesso, 410 miliardi di miliardi di Joule (unità di misura) ogni anno per le proprie attività, cioè 410 più diciotto zeri che più o meno è l’energia che colpisce la Terra dal Sole ogni ora.

Inoltre, cosa fondamentale, questo tipo di energia, è illimitata nel tempo, gratis e nessun governo o multinazionale ne ha il monopolio né potrà mai averlo. Nessuno potrà mai approfittare della scarsità della risorsa per ricattare altri Paesi. La gara, caso mai, sarà sull’avanzamento tecnologico.

Chi lo avrebbe mai creduto?
Chi lo avrebbe mai creduto?

Oggi il trend dei prezzi ha raggiunto un andamento simile a quello che ha portato i Pc in ogni casa: quelli che hanno la mia età ricorderanno i primi, costosissimi e lentissimi Pc.

All’epoca, si parla della seconda metà degli anni 70, nessuno (a parte gli addetti ai lavori) avrebbe scommesso che quelle scatole di plastica sarebbero diventate uno strumento indispensabile nella nostra vita, sino ad essere, nelle derive, un qualcosa di abnorme e totalizzante nella vita di molti (sciagurati).

E QUANDO MANCA IL SOLE?

Questo è il problema che ha frenato sino ad oggi l’applicazione su vasta scala del solare, quando non c’è il sole occorre un posto dove immagazzinare l’energia che si genera dal pannello durante le ore in cui invece abbonda.

Ecco l’affare del futuro
Ecco l’affare del futuro

Questo è il tassello che mancava affinché le due gambe iniziassero a correre.

Le prime batterie al nichel erano un qualcosa di ridicolo; oggi il campo è in crescita tumultuosa e con le batterie agli ioni di litio tra il 2008 e il 2013 la capacità di immagazzinare energia è aumentata di 8 volte e le aziende ora stanno investendo grandi capitali in questo campo.

Naturalmente il litio non si trova dappertutto: attualmente il 50% dell’estrazione è in Sud America, il 13% è in Cina e altrettanto in Nord America.

Questo potrebbe far pensare che dopo l’oligopolio del petrolio, ce ne potrebbe essere un altro del litio.

Ma in questo campo le cose viaggiano diversamente e anche se il prezzo del litio è in costante aumento, gli sviluppi corrono già verso nuove batterie al litio-vanadio e a forme di produzione di litio in laboratorio.

LA CHIAVE DI VOLTA

Ecco allora che lo strapotere delle multinazionali del petrolio e dei grandi produttori si sta indebolendo e non può nulla contro questa espansione che si autoalimenta.

Il punto è che ormai ci sono investitori sui mercati con disponibilità enormi, formàtesi in modo estraneo e indipendente dall avecchia economia basata sul petrolio: parliamo di Google, Amazon, Tesla e molti altri.

  • Apple sta investendo quasi 1 miliardo di dollari
  • Google ha investito 300 milioni.
  • Walmart punta a risparmiare sui costi energetici aziendali, investendo in solare 1 miliardo all’anno
  • Il Dipartimento della difesa americano, il più grande consumatore di energia del mondo, si è impegnato per 7 miliardi di dollari in un progetto per la produzione di energia solare

Nel solo 2014 l’energia solare ha attratto investimenti per 150 miliardi di dollari.

Fotovoltaico? La nuova corsa all’oro
Fotovoltaico? La nuova corsa all’oro

Ma accanto a loro le stesse multinazionali del petrolio, stanno sempre più decisamente imboccando questa nuova via, per evitare di essere emarginate e se possibile per continuare a restare tra i protagonisti economici del futuro: vediamo in Italia la stessa Eni che fornisce impianti solari chiavi in mano ai singoli cittadini, occupandosi poi della manutenzione degli stessi. Idem Enel.

Questo è probabilmente un fatto decisivo per le sorti del petrolio. I Produttori hanno deciso di mollare i feudi medievali arabi e non al loro destino. Non subito, dato che gli investimenti sono stati enormi nel campo estrattivo, ma la strada è segnata.

E le stesse grandi potenze si sono unite al business:

  • La Cina ha già conquistato una grande parte del mercato del solare e produce il 17 per cento della capacità solare del mondo.
    La Cina ha iniziato la costruzione di un parco solare di 10 miglia quadrate nel deserto del Gobi, come parte di un piano di investimento di 83 miliardi di dollari.
  • Per non essere da meno, l’India sta costruendo il più grande impianto solare al mondo.
  • In Francia è in corso la “copertura” a solare di 1.000 chilometri di strade, per fornire energia a 5 milioni di persone.

Tra l’altro questo è ancora un buon momento per puntare, per chi volesse investire in borsa, sulle aziende che trattano il solare.

CONCLUSIONE

Forse è la volta buona: i tempi sono in continua evoluzione e quindi non è semplice dire quando il petrolio sparirà davvero.

Personalmente ho il sospetto che ciò avverrà più velocemente di quanto si pensi, per un buon motivo: l’economia mondiale è giunta a un punto in cui la ricchezza si è pericolosamente sganciata dall’economia reale.

Tutto è molto gonfiato dalle politiche economiche delle banche centrali. Circola troppo denaro rispetto alla ricchezza realmente prodotta. Serve uno shock, una nuova formidabile spinta reale che a questo punto solo una conversione energetica epocale, un salto tecnologico importante possono dare.

Per riallineare l’economia reale a quella di carta e per vivere in un mondo più pulito e con meno guerre.

[Massimo Scalas – 2. fine]

[Fonti: Seia/Gtm Research, Ferc, Monthly Energy Review US Energy Information Administration, Citygroup]

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