wonderland planet. QUANTA FRETTA… MA DOVE CORRI, DOVE VAI?

Benedetti ragazzi! Che v’ho a dire oggi?
Draghi: «Benedetti ragazzi! Che v’ho a dire oggi?»

È STATO il giorno della Bce e come volevasi dimostrare la politica monetaria è rimasta inalterata.

E non è nemmeno il caso di dilungarsi troppo, perché tanto l’unica cosa che gli è rimasta da fare è allungare i tempi del Qe che dovrebbe finire nel 2017, mandare ancor più in negativo i tassi di riferimento (ma qui c’è il problema del sicario mandato da Schauble se dovesse farlo) e l’helicopert money. Ma quelle son cose da giapponesi.

HAI VISTO GLI INGLESI?

Io sono un pirla...
Io sono un pirla…

Questa è la variante di “e allora i tedeschi?” frettolosamente utilizzata dai nostrani fautori dell’uscita dell’euro da farsi preferibilmente in data festiva o prefestiva, con felice ritorno il lunedì nel nuovo mondo liberato.

Accade così che il signor Feltri e il suo Libero ci mettano a conoscenza del fatto inedito che la Slovacchia è felicemente fuori dall’area euro. Strano, in Bce sono convinti che l’abbiano adottato nel 2010…

D’altro canto i valenti giornalisti di Libero si producono in una dimostrazione un tanto al kg sulla convenienza di un uscita dall’euro.

Cattarelli è un pirla?
Cattarelli è un pirla?

Il succo, secondo loro, è il solito mantra: usciamo, svalutiamo la liretta e via! Seconda stella a destra e poi via fino al mattino!

Ma io non voglio infierire su questa banda di pataccari (ma quando li levano i contributi all’editoria?) e quindi lascio che lo faccia Cottarelli.

AL SODO DELLA QUESTIONE

Ma se vogliamo vedere come va davvero la Brexit, intanto, sarebbe bene aspettare che si realizzi e non è poi così scontato; poi è vero che sono usciti una serie di dati post referendum, dei quali vi abbiamo dato conto nei giorni scorsi, che parlano di una Gran Bretagna tutt’altro che in ginocchio, ma è anche vero che ieri è uscito un dato importante, la produzione manifatturiera, a -0,9%, in calo per il terzo mese di fila. Il che è un campanello d’allarme.

Occorre quindi pazienza. Virtù quasi scomparsa, che non si coniuga con la cattiva informazione di Libero.

PARLIAMO DI PETROLIO

Oggi dopo un po’ di tempo torniamo a occuparci di petrolio.

Le quotazioni, questa estate, sono rimaste entro un range compreso tra 40 e 50 dollari al barile. In questi giorni è stato annunciato con grande enfasi un possibile accordo tra Russia e Arabia Saudita che potrebbe preludere a grandi cambiamenti in seno all’Opec.

Petrolio in una fase di compressione del prezzo
Petrolio in una fase di compressione del prezzo

Intanto lo shale oil americano, che doveva finire fuori gioco, costa sempre meno in termini di estrazione.

La tecnologia fa passi da gigante e in Texas è stato scoperto, dalla società Apache, un enorme giacimento da 3 miliardi di barili.

In realtà, cari miei, l’offerta di petrolio è ancora nettamente superiore alla domanda, e per questo resto convinto che a gennaio il prezzo del greggio tornerà a muoversi intorno ai 25 dollari al barile.

Intanto oggi abbiamo avuto il dato sulle scorte di petrolio Usa, che è stato scioccante: – (meno)14 milioni di barili. Intanto il prezzo è in una fase chiara di compressione e quando sarà finita avremo un brusco movimento.

Pare però che questo dato non sia legato tanto a strepitose performance dell’economia americana, quanto a una tempesta nel golfo del Messico.

In ogni caso il prezzo del Wti è ora intorno ai 47 dollari al barile, con un incremento oggi del 4.22%

LE BORSE E IL DOLLARO

Chiudiamo con le borse. Che sono scese, ad eccezione di quella britannica e italiana; l’oro dopo giorni in salita oggi è sceso.

Interessante poi è la correlazione tra rendimenti dei treasures americani (leggasi titoli pubblici) e dollaro.

Oggi i rendimenti sono nettamente saliti, contribuendo alla forte domanda di dollaro del pomeriggio (casualmente dopo la conferenza stampa di Draghi) che è stato comprato su tutte le altre valute.

Senza governo è meglio!
Senza governo è meglio!

Nel dettaglio:

  • 2 year note yield 0.7699%, +4 basis points
  • 5 year note yield 1.1801%, +6 basis points
  • 10 year note yield 1.6059%, +7 basis points
  • 30 year bond yield 2.311%, +8 basis points

UNA COSA CURIOSA O FORSE OVVIA

Chiudiamo con una curiosità: in Spagna manca un governo da 8 mesi e il Pil sale dello 0,8% su base trimestrale e del 3,2% su base annuale, ben oltre la media europea (Italia, rispettivamente 0% e 0,8%). La stessa cosa capitò nell’anno in cui il Belgio rimase senza governo.

Che il segreto sia fare a meno dei politici?

[Massimo Scalas]

[Fonti: Forexlive, Market Wacht, Libero, Bce, Investing]

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