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GLI ANGLOSASSONI e gli americani in particolare hanno la brutta abitudine di raccogliere dati su qualsiasi cosa.
Da loro i politici italiani potrebbero al massimo fare i comici in Tv.
In ogni caso andando a spulciare, abbiamo visto che negli Usa è in corso una “epidemia” da oppiacei. Parliamone.
DATI IMPRESSIONANTI
Secondo i Center of Disease Control and Prevention 91 americani muoiono ogni giorno da overdose da oppiacei. Dal 2000 al 2015, più di mezzo milione di persone sono morte per overdose di droga.
Gran parte di queste morti sono dovute agli oppiacei prescritti a scopo terapeutico. Dal 1999, la quantità di oppiacei da prescrizione venduti negli Stati Uniti è quasi quadruplicato, e le morti da farmaci come l’ossicodone, idrocodone, metadone, sono più che quadruplicati.
Alcune delle più grandi concentrazioni di decessi per overdose sono nel Sud-Ovest
con il West Virginia, New Mexico, New Hampshire, Kentucky e Ohio in testa a questa classifica. Qui trovate un link interessante sulla storia degli oppiacei in Usa.
UN COLLEGAMENTO NON CASUALE
Nel 2015, l’Università di Princeton aveva documentato un aumento della mortalità nei bianchi americani non ispanici, nella fascia della mezza età, ma solo oggi tale aumento viene per la prima volta collegato all’uso degli oppiacei. Tale ricerca prosegue tuttora e ha portato i ricercatori a dividere il Paese in 1000 regioni e più, e a scoprire sche il tasso di “morte per disperazione” (morti per droga, l’alcool, e suicidi) dei bianchi di mezza età è aumentato in quasi ogni parte del Paese e a ogni livello di urbanizzazione – dalle zone rurali profonde alle grandi città – e ad accertare che colpisce uomini e donne allo stesso modo.
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Nel 2000, questa “epidemia” colpiva il Sud-Ovest, oggi è a livello nazionale.
Gli aumenti dei “morti per disperazione” sono accompagnati da un deterioramento misurabile nel benessere economico e sociale.
Appare quindi chiaro il collegamento tra l’andamento economico, l’uso dei farmaci oppiacei e l’aumento delle morti nella middle class americana bianca, quella che più ha subito la crisi del 2008 e al tempo stesso meno abituata, meno preparata ad affrontare una riduzione del proprio tenore di vita.
Ma c’è dell’altro: esiste un collegamento tra le morti da alcool, droga e suicidio e la vittoria di Trump?
TRUMP
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Shannon Monat, della Pensylvania University, dà qui una risposta affermativa.
Trump ha costruito la sua vittoria nelle contee dove predomina la classe operaia, dove maggiore è stata la difficoltà economica e la perdita di posti di lavoro nel settore manifatturiero e dove più alto è il tasso di morti per dorga, alcool e suicidio.
I COSTI SOCIALI
Howard G. Birnbaum e la sua equipe di ricercatori ha quantificato i costi derivati dall’abuso a prescrizione di oppiacei: ebbene hanno stimato il totale dei costi sociali a $ 55,7 miliardi nel 2007, di cui i costi sul posto di lavoro hanno rappresentato il 46%, i costi sanitari hanno rappresentato il 45%, e i costi della giustizia penale hanno rappresentato il 9%.
LE CONFERME DEGLI ECONOMISTI
In conclusione l’abuso di oppiacei potrebbe essere anche un grave problema economico per gli Usa, perché se è vero che la disoccupazione è bassa, anche la partecipazione al mercato del lavoro lo è: infatti i cosidetti attivi (coloro che hanno o cercano un lavoro) è di poco sopra il 60% e una delle cause potrebbe essere proprio la salute, perché un popolo meno sano lavora meno.
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Il tal senso ci conforta l’economista Alan Krueger che qui ci spiega che quasi la metà delle persone in età da lavoro, ma disoccupate, prende abitualmente antidolorifici e oppiacei con prescrizione.
Una percentuale enorme che non ha giustificazione reale se non in un vero e proprio abuso che rende poi queste persone incapaci di cercare e ottenere un lavoro.
Anche negli Usa di Apple e dell’auto a guida senza pilota non è tutto oro quello che luccica.
[Massimo Scalas]
[Fonti: Silvia Merler, Alan Krueger, Shannon Monat, Princeton University, Center of Disease Control and Prevention Usa]