wonderland planet. TTIP E AFFINI CON ANNESSI & CONNESSI

Marco Polo e il mondo globalizzato
Marco Polo e il mondo globalizzato

PARE che il Ttip stia per saltare, come del resto il possibile analogo trattato (Ceta) tra Ue e Canada e come l’ancor più traballante Ttp.

Ma che roba è? In realtà non c’è niente di nuovo sotto il sole: la storia dell’uomo è fatta di periodi di grande apertura e scambio commerciale alternati ad altri di chiusura e protezionismo.

Di solito i primi coincidono con un aumentato grado di benessere, mentre i secondi con guerre e fame (prendere i libri di storia e leggere per credere).

Del resto sono numerose le città italiane (mi viene in mente Verona) che hanno delle piazze di epoca rinascimentale o tardo medioevale chiamate Piazza delle erbe, per il fatto che in quei luoghi si commerciavano le spezie provenienti da tutto il mondo conosciuto (come vedete la globalizzazione ha origini molto antiche).

TTIP

Ttip, un puzzle ancora da comporre
Ttip, un puzzle ancora da comporre

Allora, è inutile che stia qui a spiegare tutto per filo e per segno: questo link è molto chiaro ed esaustivo. Stiamo parlando del più importante accordo commerciale mai tentato a livello commerciale tra Europa e Usa.

Analoghi tentativi sono in corso tra Ue e Canada con il Ceta e tra Usa e paesi asiatici con il Ttp.

Effetto Ttip in Europa...
Effetto Ttip in Europa. C’è chi la vede in questo modo

Il Ttip ha incontrato sia in Europa che in Usa resistenze molto forti da parte di associazioni di cittadini tra cui, in Italia, Slow Food, fino a che la scorsa settimana, importanti politici tedeschi e francesi hanno rilasciato dichiarazioni che danno a intendere che il trattato difficilmente sarà approvato visto il disaccordo su ciascuno dei punti in esame, che sono 27.

LA STORIA SI RIPETE

Il crollo del ’29
Il crollo del ’29

In realtà tira una brutta aria sull’Europa.

I nazionalismi e i protezionismi tornano alla ribalta.

E lo fanno dopo che, a seguito del crollo del Muro di Berlino, sembravano finalmente messi per sempre in soffitta.

Le cause sono molteplici e le responsabilità politiche pesanti.

Oggi però non mi interessa parlare di questo, ciò che interessa è sottolineare che attualmente le somiglianze con gli anni 30 del secolo scorso, che fecero seguito alla Grande Depressione del 29 col crollo di Wall Street, iniziano ad essere un po’ troppe.

NON È UN ACCORDO SEGRETO

Non è solo una questione di soldi
Non è solo una questione di soldi

Come spiega l’articolo del Post, contrariamente alla vulgata, non è un accordo segreto, quanto piuttosto un accordo complesso.

Come per tutte le cose complesse bisognerebbe evitare i dibattiti semplicistici e gli slogan no global. Pena non capire la posta in palio.

Che non è solo economica, ma anche politica e militare, a meno che non vogliate un mondo cinese e un’Europa in balia di Putin o islamizzata.

BARRIERE SÌ, BARRIERE NO

Siamo nell’anno 2016, dove l’uomo si fa vanto della propria raggiunta razionalità, che lo differenzia dal mondo animale.

Eppure uno studio della Stanford University, ad opera di Gerald Crabtree, afferma che il picco dell’intelligenza umana è stato raggiunto circa 2000 anni fa: andate a vedere sui libri di storia quali civiltà dominavano culturalmente e militarmente il Mediterraneo all’epoca. Il direttore potrebbe spiegarvi quali grandi della filosofia abitavano il mondo conosciuto.

Il ragazzo mi pare fosse intelligente
Il ragazzo era piuttosto intelligente

Purtroppo si dà il caso che abbiamo sempre meno bisogno di usare bene e con prontezza il cervello per sopravvivere e dunque stiamo diventando sempre più “stupidi”.

Se così non fosse ci ricorderemmo e terremmo bene a mente cosa significa il protezionismo in rapporto alla possibilità di vivere decentemente e mangiare tre pasti al giorno.

La verità è che il Pil mondiale (grossolano, ma ad oggi il migliore indicatore della ricchezza di una nazione) è sempre cresciuto con alcune eccezioni: in particolare nel 900’ abbiamo due stop, la prima guerra mondiale e gli anni seguenti al crollo di Wall Street del 1929, quando protezionismi e nazionalismi frenarono i commerci e crearono le condizioni ideali per il trionfo del nazismo.

Mentre le liberalizzazioni portano, nel secondo dopoguerra, a un boom in termini di Pil ma anche di reddito personale senza precedenti, che continua a livello mondiale ancora oggi.

I RICCHI SARANNO SEMPRE RICCHI

MA NOI SEMPRE PIÙ POVERI

Ma chi è che ha da perdere in caso di mancato accordo con gli Usa? Sarà un caso che lo stop viene da francesi e tedeschi?

No davvero. Se guardiamo la struttura economica di Francia, Germania e Italia, noteremo che nei primi due Paesi l’economia è fatta dalla media e grande industria, con alcune multinazionali che possono tranquillamente andare a trattare direttamente con i governi delle altre nazioni, le condizioni per le quali operano e vendono in quei paesi.

A loro il Ttip non cambia molto. Cambia invece tutto per le aziende italiane, che sono per lo più di piccole dimensioni e che, a causa di barriere commerciali e normative molto forti, vengono respinte dal mercato statunitense, barriere che non riguardano invece la grande industria, che, Fiat a parte, noi non abbiamo.

Il Ttip sana questa situazione permettendo il pieno accesso anche alle piccole imprese.

CONCLUSIONE

Il premier canadese Trudeau
Il premier canadese Trudeau

Quelli che hanno più da guadagnarci dal Ttip siamo noi italiani, ai quali nessuno impedirà mai di comprare a km zero.

Ma i Petrini (vedi alla voce Slow Food) sono pochi: per tutti gli altri la mattina occorre alzarsi e pedalare.

Intanto al G20 il premier canadese Trudeau, “supplica” l’Ue di decidersi con questo benedetto trattato Ceta.

Ma i politici europei sanno cosa vogliono e come arrivarci? Pare di no.

E intanto la Merkel prende una mazzata alle elezioni locali, con l’estrema destra che avanza.

Cose già viste, ma, per fortuna, oggi l’Europa è un ricco continente di mollaccioni inebetiti dalle varie premier league in diretta Sky.

Il sospetto – e molto forte – è che la tragedia, stavolta, si ripeta in farsa.

[Massimo Scalas]

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