wonderland referendum. E LA PRESA DI CULO CHE AVANZA

Evviva il referendum!
Evviva il referendum!

FINALMENTE siamo quasi arrivati.

Al peggio non c’è mai fine e questa campagna referendaria le ha superate tutte quanto a nefandezze.

Come ampiamente previsto non si è spiegato nulla alla gente sui quesiti: eppure era facile, bastava andare a prendere la riforma e trascrivere punto per punto quanto proponeva per poi chiarirnele parti più “oscure”.

Bastava farlo, per poi lasciare il tutto al libero arbitrio. Invece no.

Il risultato è che, a pochi giorni dal voto solo 1 italiano su 10 ha capito su cosa va a decidere: gli altri 9 o resteranno a casa o andranno a votare per tenere o mandare a casa Renzi (illusi).

Ma per fortuna, da lunedì, questo formidabile strumento di distrazione di massa smetterà di fare danni e Renzi, o chi per lui, dovrà tornare a confrontarsi con la realtà e piantarla di fare danni.

Dopo aver fallito con la Brexit e con Trump, ora prova a sbagliarne un’altra!
Dopo aver fallito con la Brexit e con Trump, ora prova a sbagliarne un’altra!

L’AMMUCCHIATA SELVAGGIA

Ci si sono messi pure i quotidiani stranieri a far casino, l’Economist , The Guardian, Wall Street Journal, Money Week, New York Times e chi più ne ha più ne metta.

Mi pare che le lezioni della Brexit e delle elezioni americane continuino a non venire colte.

IL QUESITO

Quindi farò una cosa stupida, vi metto il quesito. Lo so, non frega niente a nessuno, anche perché tutti noi sappiamo che lunedì saremo ancora alle prese con le solite facce – molte delle quali di cacca.

Approvate il testo della legge costituzionale concernente ‘disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la sopressione del Cnel e la revisione del Titolo V della parte II della Costituzione’, approvato dal Parlamento e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 88 del 15 aprile 2016?.

Il testo della riforma Boschi introduce nella Costituzione diverse novità, tra cui l’abolizione del bicameralismo paritario e del Cnel, la riduzione del numero dei parlamentari, la modifica del quorum per l’elezione del presidente della repubblica (tutto minuscolo) e l’aumento del numero delle firme necessarie per proporre una legge di iniziativa popolare.

Per questo tipo di referendum, chiamato anche confermativo o sospensivo, non è necessario il raggiungimento del quorum. Diversamente dal referendum abrogativo – come quello di aprile sulle trivellazioni, per intenderci – vincerà l’opzione (Sì o No) che ha ottenuto la maggioranza dei consensi a prescindere dal numero di votanti.

COSA PREVEDE LA RIFORMA

IL PARLAMENTO

Attualmente il parlamento è composto da due camere: Camera dei deputati, 630 membri, e Senato della Repubblica 315.

Entrambe le camere hanno gli stessi poteri ed entrambe votano la fiducia (ci vuole stomaco, a volte) al governo.

La riforma prevede quanto segue:

  • Solo la camera dei deputati voterà la fiducia al governo (ha abbastanza stomaco, a volte – poi, magari, entrano in mezzo anche Alfano e Verdini…)
  • Il senato passerà da 315 membri a 100
  • I nuovi membri saranno scelti (che è diverso da eletti) tra i consiglieri regionali e i sindaci dagli stessi consiglieri regionali (il Senato non sarà più eletto direttamente: sarà una prise de cul)
  • Il senato non avrà potere di iniziativa nel presentare proposte di legge (ma i senatori riscuoteranno e godranno dell’immunità parlamentare)
  • Potrà chiedere il riesame di una legge approvata alla Camera entro 30 giorni dall’approvazione
  • Condividerà con la camera decisioni importanti su materie come la Costituzione, la permanenza nell’Unione Europea ecc.
  • Il senato, in quanto rappresentanza delle autonomie locali, avrà un ruolo di raccordo tra queste e lo stato centrale (ruolo ancora da definire: e voi vi fidate di lascialo fare dall’allegra brigata della Leopolda e del Giglio Magico?)
È arrivato anche nei Baci Perugina...
È arrivato anche nei Baci Perugina…

SOPPRESSIONE DEL CNEL

Il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro è un organo previsto dalla Costituzione, ed ha un ruolo solamente consultivo.

Attualmente è costituito da 65 membri. La riforma prevede la sua abolizione (anche se il personale non sarà licenziato: e quindi sarà soppresso…?).

REVISIONE DEL TITOLO V DELLA PARTE II DELLA COSTITUZIONE

Il titolo quinto (chi ha i quattrini ha vinto, dice un adagio avvocatesco) è quella parte della Costituzione che regola i rapporti tra lo Stato e le autonomie locali: Comune, Provincia (ma non dovevano essere soppresse?) e Regione. Cosa  farebbe la riforma:

  • Abolizione delle Province (e due!)
  • Possibilità di formare (accid)enti di area vasta di collegamento tra Regione e Comuni
  • Eliminazione delle materie concorrenti: non vi saranno più materie in cui lo Stato interviene insieme alle autonomie: in sostanza viene tracciata una distinzione tra le competenze dell’una e dell’altra parte
  • Viene garantita più autonomia alle Regioni in pareggio di bilancio (in pratica a nessuna, alla fine)

A PARER MIO

Questa riforma è una brutta riforma, frutto dell’attuale parlamento che è illegittimo.

Parliamoci chiaro: quale altra riforma poteva mai uscire da un parlamento del genere? Organo in cui metà dei parlamentari ha cambiato casacca durante la legislatura? Certo, sarebbe piaciuto anche a me, una riforma

  • in cui si aboliva il Senato (punto)
  • in cui si abolivano le regioni a statuto speciale (punto)
  • in cui si abolivano le Regioni (punto)
  • in cui la sanità tornava ad essere materia esclusiva dello Stato (punto)
Se vinconi i sì Firenze si chiamerà Renzigrad?
Se vinconi i Firenze si chiamerà Renzigrad?

Ma chi gliela votava una riforma così? [*]

Io come ho già avuto modo di scrivere, voterò sì, nonostante Renzi.

Mi fa ridere chi pensa a una svolta autoritaria, in un Paese dove ognuno ormai fa quello che gli pare e nessuno – a cominciare dai ladri i Stato – finisce in galera.

Mi fa ridere che nel Paese dove nessun referendum fatto negli ultimi 30 anni è stato rispettato dal parlamento; mi fa ridere sentire questi ipocriti parlare di democrazia in pericolo nel paese di Ustica, della strage di Bologna, di Piazza Fntana e Piazza della Loggia.

Voterò si perché, spero, che unitamente all’Italicum ci sia finalmente un partito che con il 30% dei voti pigli tutto, ma proprio tutto. E che sia lui e solo lui, responsabile del governo del Paese per 5 anni, senza se e ma, senza poter incolpare le opposizioni se non farà quanto promesso.

Voterò sì, perchè spero sia il primo passo, una volta che un solo partito prenderà il potere, per riforme vere, radicali e fatte meglio.

Lunedì, finalmente, torneremo a parlare dei veri problemi. E allora sì che sarà divertente per il "pentolaio"!
Lunedì, finalmente, torneremo a parlare dei veri problemi. E allora sì che sarà divertente per il pentolaio di Rignano!

Voterò si perchè penso che il combinato disposto Italicum-riforma della Costituzione renderà anche possibile una vera alternanza di governo. E quindi anche mandare a casa Renzi, il quale, se non lo avete capito, in caso di prevalenza dei no, non ce lo leveremo più di torno, perché egli sarà comunque indispensabile alla formazione di qualsiasi governo.

E fa specie che proprio i grillini, che avrebbero solo da guadagnarci con l’Italicum si siano schierati per il no: dopo Roma appare ormai chiaro che hanno una paura fottuta di governare. Molto meglio stare all’opposizione a farfugliare di scie chimiche. Bertinotti docet.

Voterò perché il fronte del no, con i suoi D’Alema, Bersani, Fassina e Fidel Castro vari non è credibile: hanno distrutto il Paese, si levino di torno.

Voterò per non tornare al proporzionale puro, che alle condizioni attuali significherebbe avere la Troika europea in casa nel giro di 6 mesi. Grecia? No grazie.

RISVOLTI ECONOMICI

L’Italia non sprofonderà negli inferi in caso di vittoria del no. Al limite da fuori penseranno che siamo i soliti italiani, grandi casinisti e ingovernabili.

Ci sarà un po’ di maretta, con lo spread sopra i 200 per una settimana, poi, dato che i nostri problemi non dipendono dalla Costituzione ma da quanto non viene fatto da 30 anni a questa parte, sarà fondamentale il comportamento dei nostri politici.

Quindi facciamoci il segno della croce, non aspettiamoci unità d’intenti, né spirito di servizio. Andremo presto alle elezioni oppure avremo la troika in casa. Renzi ci manderà al voto, a cui arriveremo spaventati dallo spread  e dalle banche nella tempesta. Sai che novità.

Oggi comunque le borse hanno chiuso tranquille, anzi tranquillissime.

Vedremo: godiamoci lo spettacolo e ricordatevi che comunque vada e comunque si sia votato, alla fine non potremo fare altro che esclamare…

[Massimo Scalas]


 

[*] MA CHI GLIELA VOTAVA UNA RIFORMA COSÌ?

 

SI CHIEDE il nostro economista.

Non ci vuole un filologo per capire...
Non ci vuole un filologo per capire…

Ed è proprio su questo e per questo che io – lo ribadisco e vi invito a rileggere cosa avevo scritto – voterò no: un no convinto, un no radicale.

Massimo Scalas e la sua economia pensano ai quattrini, che non fanno la felicità, ma aiutano assai nelle difficoltà: e non posso dar loro torto.

Ma io che ho ormai 70 anni, e che non posso aspettarmi altro che lo scendere “verso il vallo estremo perso il ricordo del mattino” (per gli intellettuali che ci leggono sto citando da Montale), non voglio delegare a nessuno le scelte da fare: questa riforma/schiforma è fatta male, come la Boschi e la sua Banca, e non darà niente di buono; ed è facile comprendere il perché:

  • se non hanno riformato ora, non lo faranno certo dopo: perché chi voterebbe un mazzuolo da darsi sui coglioni?
  • se volevano riformare davvero, partivano con l’abolizione dell’immunità parlamentare, con il divieto di verdinismo e alfanismo/affarismo, con la cancellazione delle Regioni (tutte caccole di un Paese da moccico al naso e toppe al culo)
  • se Renzi non fosse quello che è – lui e i suoi compagni di asilo; lui e i suoi bambini rinvecchiati alla Padoan etc. –, non avrebbe fatto il culo a Letta: d’accordo, per malo consiglio di Napolitano (buono quello!), ma sempre da democristiano traditore
  • se questo governo non fosse quello che è non avrebbe fatto il troiaio che ha fatto con le banche, facendole pagare tutte al popolo

Questo è un governo e questa è una riforma/schiforma che vanno bene per i politici che vogliono diventare “di lungo corso” invecchiando appiccicati come zecche al culo del cavallo: politici di lungo corso alla Schettino; questo è un governo e questa è una riforma/schiforma che vanno perfettamente bene a filosofi (vedi Cacciari: fa schifo, ma voto sì – che logica, cazzo!) e sociologi che insegnano all’università e che, bevùtisi il cervello perché non hanno mai toccato la merda della strada neppure con i guanti, insegnano ai nostri giovani leoni – poi costretti a fare i camerieri a Londra o altrove – che il giornalismo e la comunicazione devono essere fatti con un habitus da camicine con cifre e cravattine di raso.

Questi sociologi che danno giudizi senza argomentare e che pretendono che la gente sappia ragionare con la propria testa.... Ahhhh!
Questi sociologi che danno giudizi senza argomentare e che pretendono che la gente sappia ragionare con la propria testa…. Ahhhh!

Peccato che non sia l’habitus a fare il monaco, ma il sudore e il suo lezzo: e anche quei “cucchiai di merda” quotidiani che – come ha insegnato a suo tempo il mio maestro Valeriano Cecconi – noi giornalisti (e non loro: i sociologi universitari, intellettuali e medievalmente “asletti”) dobbiamo ingoiare per sapere cos’è davvero la vita.

A tutti i lor signori consiglio vivamente di scendere dal cavallo e di camminare nella realtà: prendendo sputi in faccia e, da ciò, spunti per vivere e alimenti non da dolce stilnovo, ma da poeti che vadano almeno dal realismo di Aristofane a Marziale, dai Carmina Priapea ai Burana. E non dal codice del politically correct.

Faranno meno discorsi – questi “eroi in calzamaglia” –, ma capiranno meglio che vivere non è credere né ai Dialoghi sull’uomo, né al suo omologo Leggere la città, né a Pistoia capitale della cultura.

Perché mentre loro fanno quello, gli altri, quelli bravi come Renzi, la Boschi & C., vanno in culo a tutti e si riempiono le tasche dei loro quattrini.

E l’habitus di Buccarelli? Quell’habitus lì, caro il mio sociologo, è cacca ripittata dinanzi. Ma si sente perché puzza.

Si svegli! Legga i classici che non le hanno fatto leggere al liceo Forteguerri. Ma soprattutto, memore di Dante e del suo realismo, li viva, quei classici (se ne è capace)!

Edoardo Bianchini

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