Se a Colle si asfalta mezzo chilometro di fondo stradale e in Via di Lecceto non si trovano 50 metri quadri per parcheggio pubblico (dove ci sono sempre stati, checché ne dica il Perrozzi), come non pensare che il Comune di Quarrata discrimina fra cittadini di serie A e cittadini di serie B? E queste domande non se le pongono i signori magistrati? E perché non se le pongono?
SE T’ASFALTO LA STRADA CHE SALE
IO DISCRIMINO O SONO IMPARZIALE?
OLTRE QUATTROCENTO metri di strada asfaltati belli in nero come la pece, in una zona collinare in cui – è molto probabile – una asfaltatura dovrebbe essere grigia come le strade bianche da rispettare per l’armonia del paesaggio – specie se protetto come quello sciagattato del Montalbano.
Ma Quarrata non ha un paesaggio, specialmente da quando il territorio ricade sotto le amorevoli cure del geometra ingegner Iuri Gelli, scelto dal Mazzanti, che fa e disfa a seconda dei casi e delle persone attuali.
Il solerte dirigente dell’Area 3 (che, secondo noi, meglio starebbe a esercitare il suo potere feudale all’Area 51 fra gli X-files & Ufo) fa come il famoso pupattolo di The Karate Kid: mette-la-cera/toglie-la-cera; ossia trova-le-strade/perde-le-strade del Comune di Quarrata, quando e come lo sa lui.
Così la “terra di mezzo” di Marco Okkióne Mazzanti non ha più un suo paesaggio (come a Lecceto di Montorio – vicenda Perrozzi e chiusura illecita delle vicinali-interpoderali con l’avallo del Comune), ma è letteralmente diventata un paesaccio, checché ne pensi il signor Claudio Curreli e tutta la procura di Pistoia, guidata dal signor Tommaso Coletta, il procuratore capo che voleva lavorare per gli umili…
L’altro giorno era toccato a Via Brunella, stavolta è andata bene a Via Fontemorana (& Spazzavento) a confine con il Comune di Carmignano: in una zona impervia dove perfino antichi sindaci quarratini andavano ad amoreggiare, di notte, in incontri galanti extraconiugali.
IMPARZIALITÀ & TRASPARENZA
A certi sì, ma non a tutti. . . ?
Di recente in quella zona “di lì e là”, monsiù Jellì ha scoperto l’esistenza di una strada che finisce nel nulla, con un’ultima abitazione di un cittadino di Quarrata che si fa – ci riferiscono – gli “affari sua” e non “bùciga” (forma dialettale per «muoversi più o meno lentamente»).
Appena al di là dell’abitazione del tranquillo quarratino, inizia la riserva Sioux di Carmignano: terra in cui abiterebbe uno – e un solo – carmignanese (come lo chiamiamo in terra Sioux? Toro Seduto o Cavallo Pazzo?). Sembra che il grande capo, a forza di “sagagnare i maroni” (espressione porrettana col significato di “scassare la minchia”) a Okkióne & C., abbia ottenuto un circa mezzo chilometro di Via Fontemorana asfaltato “nuovo di pacca”, come amano scrivere certi affidabili piddini dell’ufficio stampa della Regione Toscana.
Sia chiaro che non ce l’abbiamo con Toro Seduto o con Cavallo Pazzo, perché ognuno fa quello che ritiene più opportuno per sé e famiglia. E, se per andare a casa sua, deve passare da Via Fontemorana e vuole che la sua auto ci scivoli sopra come una palla da biliardo sul tappeto verde, senza scossoni: può puntare i piedi che vuole – perfino 4, se li ha, e magari zoccoluti.
La domanda è un’altra: il Comune di Quarrata, blindato, garantito e protetto da tutti i compagni, ma anche dalla procura pistoiese; il suo sindaco – particolarmente portato e incline a pappare lasagne – e il suo dirigente dell’Area 3, erano tenuti ad asfaltare quel mezzo chilometro per risolvere i problemi di un solo cittadino e per giunta residente nella riserva Sioux?
Di séguito: se erano tenuti a farlo o non hanno fatto niente di sbagliato, perché non facilitare la vita a due cittadini di Quarrata in zona Lecceto prevedendo un’area di parcheggio per i residenti, come del resto dio comanda? E se in Via Fontemorana si asfalta mezzo chilometro di fondo stradale e in Via di Lecceto non si trovano 50 metri quadri per parcheggio pubblico (dove ci sono sempre stati, checché ne dica il Perrozzi), come non pensare che il Comune di Quarrata discrimina fra cittadini di serie A e cittadini di serie B? E queste domande non se le pongono i signori magistrati? E perché non se le pongono?
Ce lo chiediamo con trepidazione e giriamo la domanda a tutta la procura pistoiese, che ci rinvia a giudizio perché abbiamo osato stuzzicare il ragionier non-dottor Romolo Perrozzi nella sua pretesa (illogica e illegale – poi vedremo come e perché) di essere padrone feudale assoluto anche della viabilità: quella cosa strana che il Gelli, appunto, tratta come un metti-la-cera/togli-la-cera. In altre parole le strade che perde e ritrova a seconda dei casi e delle persone attuali. In metafora una situazione da “barzelletta della freccia” dei carabinieri: «Brigadiere, controlli se la freccia funziona…». E il brigadiere: «Maresciallo… ora sì, ora no, ora sì, ora no…». Il brigadiere, ovviamente, è il Gelli.
Certo è che se ognuno facesse il suo e le procure tenessero davvero d’occhio i pubblici devastanti poteri (o PoDeri?), non vivremmo tutti meglio? Ma i cittadini d’Italia hanno, forse, un unico e solo dovere: chinare la testa e porgere il fondoschiena a chi può fare impunitamente ciò che vuole.
Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]
Massime eterne
L’informazione si fa dando notizie senza niente tacere, non coprendo le cacche di cane lasciate in giro sui marciapiedi – dice il Buddha.
One thought on “zitti & puce dice il duce • 2. VIA FONTEMORANA: SE I SOLDI DEL POPOLO SONO “A GRATIS” PERCHÉ NON BUTTARLI DALLA FINESTRA? TANTO NON COSTA NULLA NEPPURE PER FARE UN PIACERE A CHI NON È QUARRATINO”
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